Cosa sono gli estimi catastali?
Per dare una valutazione più congrua e realistica di degli immobili, è fondamentale conoscere gli estimi catastali. L’estimo catastale è una stima utilizzata come base per calcolare la rendita catastale, che tiene conto della qualità dell’immobile, della categoria e della classe, ed è diversa a seconda dei vari comuni.
Hanno diversa natura, a seconda che si valutino fabbricati oppure terreni. Per le unità immobiliari che sono registrate al catasto fabbricati per esempio, le tariffe sono stabilite sulla base della zona censuaria dove si trova l’unità immobiliare, tenendo conto anche della destinazione di quest’ultimo e a quale tipologia appartiene. Per i terreni invece l’estimo è suddiviso per tariffe di reddito dominicale o reddito agrario.
Come si determina l’estimo catastale
Il catasto italiano prevede due modi per calcolare l’estimo catastale: la prima per via diretta, cioè calcolando ogni particella singolarmente, oppure per via indiretta. In quest’altro caso si ricavano le tariffe utilizzando i calcoli effettuati dalle aziende studio, con queste vengono applicate ai terreni limitrofi.
Le tariffe d’estimo in questo caso non fanno differenze riguardanti le differenze di colture o di produttività dei terreni, ma viene calcolato in base alla moneta corrente.
A cosa serve l’estimo
L’estimo catastale viene utilizzato come termine per ottenere la rendita catastale. In caso dei fabbricati va fatta un’operazione di moltiplicazione dell’estimo per i vani, metri quadrati o cubi, a seconda della categoria alla quale appartiene l’immobile.
Per i terreni invece è un po’ diverso e si prendono in considerazione il reddito dominicale, relativo alla proprietà, e il reddito agrario, riservato a chi esercita un’attività di agricoltura. In questo caso si moltiplicano la superficie del terreno per la tariffa che deve essere applicata per il caso e che vengono stabilite dal comune in cui si trova, per la categoria e per la classe.